In ogni cosa ho voglia di arrivare (1956)In ogni cosa ho voglia di arrivare
sino all’essenza.
Nel lavoro, nella ricerca della strada,
nel tumulto del cuore.
Sino all’essenza dei giorni passati,
sino alla loro ragione,
sino ai motivi, sino alle radici,
sino al midollo.
Eternamente aggrappandomi al filo
dei destini, degli avvenimenti,
sentire, amare, vivere, pensare
compiere scoperte.
Oh, se solo potessi
in parte almeno,
otto righe scriverei
sulle qualità della passione.
Sugli arbitri, i peccati,
gli inseguimenti e le fughe,
i fulminei imprevisti,
i gomiti, le palme.
Dedurrei la sua legge,
il suo principio,
e dei suoi nomi ripeterci
le iniziali.
Pianterei versi, come un giardino.
Fremendo in tutto l’essere
filari di tigli fiorirebbero,
un dietro l’altro, in fila.
Infonderci nei versi l'alito delle rose,
l'alito della menta,
i prati, il carice, la falciatura,
e il rimbombo del tuono.
Così un tempo Chopin effondeva
il vivo prodigio
di masserie, parchi, boschi, tombe
nei suoi studi.
Del raggiunto trionfo
effusione e tormento -
corda tesa e vibrante
d'arco incoccato.
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