(S. Undset, Kristin figlia di Lavrans,
Rizzoli)
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Sigrid Undset (1882-1949) è uno dei tre scrittori
norvegesi ad essere stato insignito del Premio Nobel per la letteratura nel
1928. La sua opera comprende ben 36 libri, divisi in romanzi medievali: romanzi
contemporanei ambientati prima a Christiania e poi ad Oslo dalla fine del
secolo fino agli anni 1930; saggi letterari e la raccolta di articoli storici.
I temi di Sigrid Undset sono chiaramente norvegesi, ma allo stesso tempo
ugualmente europei; questo deriva dall’essere cresciuta in un ambiente europeo,
norvegese, scandinavo. Il padre, Ingvald Undset, era un archeologo di fama
internazionale.
Sigrid Undset nacque il 20 maggio 18 82 a Kalundborg in
Danimarca.
Era la primogenita di tre figlie. La famiglia si
trasferì in Norvegia quando Sigrid aveva due anni. A causa della malattia del
padre, che le impedì di proseguire i viaggi di studio per l’Europa, crebbe a
Christiania. I primi 11 anni della sua vita furono molto influenzati dalla
grave malattia del padre, che morì all’età di 40 anni, ma anche dalla sua
notevole cultura storica.
Imparò sia i segreti dell’archeologia sia le saghe
norrene e i canti popolari della Scandinavia.
Quando Sigrid aveva 11 anni il padre morì. La madre rimase sola con le tre figlie da crescere e scarsi mezzi economici. Questa tragedia influenzerà moltissimo l’infanzia e l’adolescenza della scrittrice. Dovette rinunciare all’idea di intraprendere gli studi universitari. Dopo gli esami di scuola media frequentò un corso annuale per segretaria commerciale e, all’età di 16 anni si impiegò presso una grande ditta dove lavorò per dieci anni.
Quando Sigrid aveva 11 anni il padre morì. La madre rimase sola con le tre figlie da crescere e scarsi mezzi economici. Questa tragedia influenzerà moltissimo l’infanzia e l’adolescenza della scrittrice. Dovette rinunciare all’idea di intraprendere gli studi universitari. Dopo gli esami di scuola media frequentò un corso annuale per segretaria commerciale e, all’età di 16 anni si impiegò presso una grande ditta dove lavorò per dieci anni.
All’età di 22 anni terminò il manoscritto del suo
primo romanzo, che fu rifiutato dalla casa editrice. Un paio di anni dopo
scrisse La Signora
Marta Oulie che fu pubblicato. Iniziò un periodo
realista che culminò con la pubblicazione dei romanzi Jenny (1911) e La Primavera (1914),
che la collocarono lontano dai nascenti movimenti per l’emancipazione femminile
in Europa.
Ottenuta una borsa di studio per scrittori decise di
intraprendere un lungo viaggio in Europa. Dopo un breve soggiorno in Danimarca
ed in Germania si recò in Italia, e nel dicembre 1909 arrivò a Roma dove rimase
per nove mesi. A Roma incontrò il pittore norvegese Anders Castus Svarstad, con
il quale si sposò.
Il matrimonio, i figli, la prima guerra mondiale
cambiarono l’atteggiamento della Undset. In questi anni difficili attraversò
una crisi spirituale, in modo quasi impercettibile all’inizio, ma poi in modo
sempre più forte. Della crisi sono documento le opere Le vergini savie
(1918) e il saggio Punto di vista di una donna (1919, in polemica con gli
orientamenti femministi dell’epoca. La crisi la portò a convertirsi alla Chiesa
cattolica-romana, creando un vero scandalo in Norvegia, e l’avvenimento non
passò inosservato neanche all’estero dove oramai iniziava ad essere conosciuta
grazie al successo mondiale ottenuto con Kristin Lavransdatter, e dal
romanzo Olav Audunsson (1925-27).
In seguito scrisse un piccolo romanzo storico su un
periodo della storia norvegese vicina all’epoca pagana. Pubblicò una versione
in norvegese delle leggende di Re Artù, ambientate nel medio-evo britannico e
celtico. Studiò manoscritti norreni e testi medievali, visitò attentamente le
chiese e i chiostri sia all’estero sia in Norvegia. Divenne una autorità dal
punto di vista storico. Dopo il 1929 completò una serie di romanzi
contemporanei ambientati ad Oslo; pubblicò una serie di opere storiche,
tradusse diverse saghe islandesi in norvegese e diede alle stampe alcune
raccolte di saggi, sopratutto sulla letteratura inglese.
Alla fine degli anni 30 progettò una serie di romanzi
storici ambientati nel 1700
in Scandinavia. Solo il primo volume Madame Dorothea
fu pubblicato nel 1939. Lo scoppio della seconda guerra mondiale la annienterà
sia come essere umano sia come scrittrice. Non finirà mai questo ciclo di
romanzi. In seguito all’occupazione tedesca della Norvegia nell’aprile del
1940, la Undset
dovette fuggire all’estero.
Già negli anni 30 si era opposta fermamente a Hitler
ed al nazismo e i suoi libri erano stati vietati in Germania. Per non cadere in
ostaggio dei tedeschi si trasferì in Svezia. Nel 1940, insieme al figlio
minore, la Undset
lasciò la neutrale Svezia e partì per l’America. Nei cinque anni di guerra
perorò la causa della sua patria occupata scrivendo e tenendo discorsi. Ritornò
in Norvegia nel 1945. Visse ancora per quattro anni senza però scrivere più
neanche una parola.
Tra le sue opere occorre ancora ricordare: L’orchidea
selvatica (1929), Il roveto ardente (1930), La moglie fedele
(1936), Ritratti di personaggi di campagna (1938),
Nel 1942 pubblicò un libro di propaganda dal titolo Ritorno
all’avvenire e un libro di ricordi Giorni felici (1942). Concluse il
ciclo delle sue opere con Caterina da Siena, pubblicata postuma nel
1951.
Muore a Lillehammer 1949
Muore a Lillehammer 1949