"Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto."

"Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto."
Edward Hopper Sole del mattino

venerdì 16 dicembre 2011

sulle tracce del Natale...non un dio generico ma Dio vivo e vero

dall'omelia del Papa ai vespri con gli Universitari romani Basilica Vaticana,  Giovedì, 15 dicembre 2011

"Nella grotta di Betlemme la solitudine dell'uomo è vinta, la nostra esistenza non è più abbandonata alle forze impersonali dei processi naturali e storici, la nostra casa può essere costruita sulla roccia: noi possiamo progettare la nostra storia, la storia dell'umanità non nell'utopia ma nella certezza che il Dio di Gesù Cristo è presente e ci accompagna"


http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/homilies/2011/documents/hf_ben-xvi_hom_20111215_vespri_it.html


Il Papa agli universitari di FRANCESCO VENTORINO dall'Osservatore Romano 21 dicembre 2011
Li ha sfidati, il Papa, quegli universitari romani che stavano ad ascoltarlo nella basilica Vaticana il 15 dicembre. Parlando dell'attesa di Dio, propria dell'Avvento, ha domandato: "L'invito all'attesa di Dio è proprio fuori tempo?". E ancora: "Cosa significa per me il Natale; è davvero importante per la mia esistenza, per la costruzione della società?".
Interrogativi non retorici. Ma Benedetto XVI ha fatto notare subito che ogni tentativo di costruire il mondo senza o contro Dio, e al seguito di ideologie pretenziose, ha finito per ritorcersi contro l'uomo stesso e la sua dignità profonda, fino a fargli perdere la speranza in una edificazione positiva entro la storia, nonché la stima e l'amore verso se stesso.





Solo l'esperienza di una novità, dell'incontro con questo Dio, può ridare all'uomo il senso vero di se stesso e della storia, e la speranza in un compimento.


                               http://www.vatican.va/news_services/or/or_quo/text.html#1



Nessun commento:

Posta un commento