«È notte, al solito. Provi
la gioia che adesso andrai a letto, sparirai e in un attimo sarà domani, sarà
mattino e ricomincerà l’inaudita scoperta, l’apertura alle cose»
(Il mestiere di vivere, 5 marzo 19 47).
Possiamo lanciarci in nuove avventure, viaggi, esperienze:
ma, anche in questo caso, ci tocca ammettere che «c’è più abitudine
nell’esperienza ad ogni costo (cfr. il brutto “viaggiare ad ogni costo”), che nella normale rotaia accettata doverosamente e
vissuta con trasporto e intelligenza». Non a caso «il proprio dell’avventura è di serbare una riserva
mentale di difesa; per cui non esistono buone avventure. È buona quell’avventura
cui ci si abbandona: il matrimonio, insomma, magari di quelli fatti in cielo.
Chi non sente il perenne ricominciare che vivifica un’esistenza normale e
coniugata, è in fondo uno sciocco che, quantunque dica, non sente nemmeno un
vero ricominciare in ogni avventura». (Il mestiere di vivere, 23 novembre 19 37).
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