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«L’uomo non può vivere senza una certezza sul proprio destino. “Solo quando il futuro è certo come realtà positiva, diventa vivibile anche il presente”. […] “Il fatto che questo futuro esista, cambia il presente; il presente viene toccato dalla realtà futura, e così le cose future si riversano in quelle presenti e le presenti in quelle future”» Benedetto XVI, Enciclica Spe salvi, nn. 2 e 7
Hans Urs von Balthasar:
«Hanno ragione […] quei filosofi i quali, all’alunno che si trova incerto e smarrito davanti al problema della verità, danno il consiglio di gettarsi innanzi tutto nella corrente, per fare esperienza, corpo a corpo con l’onda, di che cosa sia l’acqua e come vi si avanzi. Chi non arrischia questo salto non sperimenterà mai che cosa sia nuotare; e così pure, chi non osa il salto nella verità non raggiungerà mai la certezza dell’esistenza di essa. Questo primo atto di fede, della fiducia che si butta, non è affatto irrazionale, bensì è la semplice premessa ad accertarsi in via di principio dell’esistenza del razionale» «Come il nuotatore deve nuotare sempre per non affondare, nonostante sia divenuto sempre più abile nella disciplina del nuoto, […] così in definitiva anche colui che conosce deve porsi ogni giorno, in maniera nuova, la domanda sull’essenza della verità, senza essere per questo uno scettico sterile e distruttivo». In Verità del mondo, vol. 1 di Teologica, Jaca Book, Milano 1989
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