"Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto."

"Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto."
Edward Hopper Sole del mattino

martedì 8 novembre 2011

sulle tracce della ragione..."il mito dell'eterno adolescente" di Olga Sedakova

In un'epoca che lascia solo alla ragione intesa come misura scientifica delle cose lo spazio della conoscenza autentica, rivendicando per la religione esclusivamente i territori del cuore, inteso come puro sentimento la Sedakova cita  il suo amato maestro Sergej Averincev: "Perché - chiede alla sua allieva - pensa che questa strada sia l'opposto di quella solita? Secondo me è il percorso più naturale!".
"Il letargo di una ragione ridotta indebolisce i desideri autentici e genera un'inquietante regressione all'infanzia: una spia del sentimentalismo della nostra epoca è il mito dell'eterno adolescente." Una volta - racconta l'autrice - mi è capitato di trovarmi nell'immenso archivio letterario di Marbach, dove sono appesi innumerevoli ritratti di uomini di cultura. Proprio lì questo quadro mi si è palesato con estrema chiarezza. Passando di sala in sala, dal XVIII al XX secolo, ho visto come ringiovaniscono i volti dei ritratti. Il moto dell'epoca culturale va a ritroso rispetto al corso della vita biografica naturale dell'uomo. Intelligenti e nobili volti adulti nelle sale del XVIII secolo e, arrivando al XX secolo, volti di "adolescenti difficili" in quasi tutti i ritratti.
Averincev comprendeva a fondo il modernismo, ma c'era qualcosa nella cultura moderna che respingeva categoricamente: questa disposizione d'animo da adolescente ribelle (...) anche perché, tra l'altro, l'adolescente si prende troppo sul serio e quindi non è affatto incline a comprendere l'alterità che gli sta davanti".

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