“La cultura, parola e concetto, è d’origine romana”, sottolinea Hannah Arendt. Cultura deriva da colere, verbo, come pure il sostantivo, rinviano al “commercio dell’uomo con la natura”. Indicano la cura dei campi, dell’orto, del bestiame. La cultura, è innanzitutto l’agricoltura. Da lì il senso si è esteso per metafora. “Non tutti i campi che si coltivano danno frutti”, scrive Cicerone.
Allo stesso modo, non tutte le menti coltivate hanno dato frutti. Per restare sulla stessa immagine, un campo, per quanto fertile, non può essere produttivo senza cultura, e lo stesso vale per l’anima senza educazione, tant’è vero che ognuno dei due fattori della produzione in assenza dell’altro è impotente. La cultura dell’anima però la filosofia, che strappa i vizi dalle radici, prepara animi a ricevere le sementi e a essi affida, anzi in essi semina ciò che, una volta arrivato a maturazione, darà raccolti più ricchi”.
Papa Benedetto XVI "La verità - afferma - attira il nostro essere, lo spirito ne va in cerca come il povero che ha fame e cerca e chiede finché non trova: è la umana fame, come la chiama Dante, fame giusta e buona (...) La carità intellettuale riversa la verità conosciuta e amata sui poveri, i poveri più veri che sono quelli dello spirito, quelli che il Padre ci ha dato da nutrire".
Lo sviluppo della cultura impone a coloro che svolgono il ministero della Parola, ai vari livelli, di essere ben preparati. Esorto dunque tutti, pastori e laici, a coltivare questa "dimensione culturale" della fede, affinché la bellezza della verità cristiana possa essere meglio compresa e la fede possa essere veramente nutrita, rafforzata e anche difesa.
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